Software usati, ecco come e quando è possibile cederli

Normative

Software usati, ecco come e quando è possibile cederli

La rivendita delle licenze è attualmente ancora allo stato embrionale, anche per i timori delle aziende circa la sua legittimità. Ma il quadro normativo è definito: nel 2012 una sentenza europea ha posto le basi per un auspicabile sviluppo di questo mercato nei prossimi anni

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Significato delle impostazioni APN

Che cosa significano le impostazioni APN

Le impostazioni APN di Android contengono informazioni vitali per l’utilizzo della rete dati su un dispositivo mobile come smartphone  o tablet

Nella maggior parte dei casi, le impostazioni non si dovrebbero cambiare in quanto il telefono sceglierà automaticamente le impostazioni appropriate per il proprio operatore. In alcuni casi, sarà, invece, necessario inserire alcune informazioni fornite dall’operatore di rete:

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Ecolight, arriva il vademecum per la gestione dei Raee

Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettronici, delle pile e degli accumulatori esausti, ha realizzato una guida per le imprese ed i professionisti che si trovano a dover gestire i loro rifiuti. Un vademecum scritto da Paolo Pipere – esperto di Diritto dell’Ambiente, di Politiche ambientali pubbliche e di Gestione ambientale d’impresa nonché responsabile del Servizio Ambiente ed Ecosostenibilità della Camera di Commercio di Milano – che si propone di essere una bussola nel mare degli obblighi e delle prescrizioni. “Nell’ottica di dare un contributo significativo alla tutela dell’ambiente, abbiamo voluto promuovere questo testo quale strumento per affrontare e comprendere le normative che regolano la gestione dei rifiuti professionali – spiega il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio -. Prescrizioni complesse cheEcolight ha voluto semplificare attraverso il proprio servizio di gestione dei rifiuti professionali Fai Spazio per andare incontro alle esigenze delle aziende”.

Il testo, che è disponibile gratuitamente in formato elettronico (è sufficiente registrarsi su www.ecolight.it), è strutturato in cinque capitoli: cosa si intende per rifiuti professionali; la loro gestione e gli adempimenti richiesti; cosa sono e come devono essere compilati i formulari di trasporto; i registri di carico e scarico e l’avvio al recupero e smaltimento. L’appendice è dedicata alla dismissione dei beni aziendali. “In modo sintetico ma esaustivo, affrontiamo un tema delicato per i rischi che comporta -ci muoviamo in ambito penale con sanzioni che possono arrivare fino a 26mila euro- e per la complessità in quanto le normative non sempre sono di facile interpretazione”, prosegue Dezio.

Un dato di partenza: “La gestione dei rifiuti professionali è responsabilità di chi li produce. Ovvero, le aziende e i professionisti hanno l’obbligo di assicurarsi che siano gestiti in maniera corretta conservando la documentazione necessaria che attesti il giusto trattamento”. Per questo è importante saper distinguere un rifiuto pericoloso da uno non pericoloso, saper leggere i codici che vengono attribuiti ai diversi materiali di scarto e conoscere come e perché devono essere compilati i vari formulari richiesti. Fondamentale non solamente ai fini ambientali ma anche fiscali, la questione legata al decespitamento dei beni aziendali. La legge introduce la cosiddetta “presunzione di cessione” per i beni che non si trovano più nell’azienda. Ma se sono materiali vecchi, quindi rifiuti, cosa fare? “Per  “vincere” la presunzione di cessione occorre provare che i beni sono stati regolarmente avviati a distruzione e non sono stati, invece, venduti evadendo le imposte dovute”, ricorda il direttore di Ecolight.

In questo mare di normative, emergono però anche dei vantaggi per le imprese. “È possibile una riduzione della tassa comunale sui rifiuti”. Precisa Dezio: “La legge infatti scorpora dalla tassa quelle superfici dove vengono prodotto rifiuti di cui è la stessa azienda che si occupa di gestire. Ovviamente con la documentazione alla mano”. Conoscere il quadro normativo è importante. Importante è anche sapere cosa fare. “Per questo, come consorzio nazionale ci siamo messi a disposizione delle aziende per guidarle tra gli obblighi garantendo una corretta gestione dei loro rifiuti con un servizio dedicato”.

Cloud, opportunità o rischio? La parola agli esperti

Sempre più spesso si sommano pareri contrastanti che finiscono per annullarsi a vicenda. Il cloud porta con sé opportunità e quindi conviene abbracciarlo senza remore, oppure i rischi sono ancora prevalenti ed è meglio tirare il freno e muoversi con maggiore prudenza? I pareri sono discordi, Corriere delle Comunicazioni ha raccolto alcune ricerche sul tema.

Secondo una ricerca sul cloud computing dell’Harward Business Review in collaborazione con Verizon, il cloud offre un vantaggio competitivo notevole. Il 70% del campione intervistato ha dichiarato che il cloud riduce la complessità. La ricerca dell’Harvard Business Review (HBR) mostra la correlazione tra utilizzo del cloud computing e agilità di business e vantaggio competitivo in netto aumento. La ricerca, patrocinata da Verizon Enterprise Solutions, ha coinvolto un piccolo campione di lettori dell’Harvard Business Review appartenenti a grandi e medie imprese di tutto il mondo.

L’obiettivo della ricerca era comprendere ciò che aziende e gli enti governativi pensano del cloud e come tale pensiero influisca sull’adozione e il valore percepito dello stesso. La ricerca mette in evidenza dei risultati interessanti, tra cui: il 70% delle aziende intervistate ha adottato il cloud computing; il 71% si aspetta che il cloud sia in grado di ridurre la complessità del proprio business; il 74% dichiara che il cloud ha fornito alla propria azienda un vantaggio competitivo; il 60% afferma che il cloud migliora la produttività dei dipendenti

Di tutt’altro taglio, invece, è il parere di Kaspersky Lab, azienda russa specializzata in sicurezza informatica. Secondo Kaspersky, infatti, i criminali informatici mirano a sfruttare i servizi cloud. In particolare, spiegano gli esperti di Kaspersky, i servizi di archiviazione per il cloud sono molto popolari tra gli utenti di Internet nonostante spesso i rischi che derivano dall’utilizzo di questi servizi compensino i vantaggi. Ad esempio, accade che molti utenti seguendo i consigli degli esperti, memorizzino le scansioni dei propri documenti (ad esempio passaporto, la tessera sanitaria, la patente, la carta di identità) direttamente su cloud, nonostante il servizio sia caratterizzato da vulnerabilità in grado di mettere a repentaglio la sicurezza dei dati personali.

Succede anche che si utilizzino le tecnologie cloud per scopi diversi da quelli per cui sono state progettate con conseguenze particolarmente dannose. È sempre più facile, infatti, reperire le istruzioni per sfruttare questi servizi al fine di monitorare a distanza i propri computer o ad esempio controllare, sempre a distanza, i download di documenti su rete torrent. Seguendo queste istruzioni però gli utenti creano inavvertitamente diverse falle di sicurezza facilmente sfruttabili dai criminali informatici, soprattutto nei casi di attacchi mirati. Gli esperti di Kaspersky hanno quindi deciso di dare un’occhiata più approfondita ai possibili rischi di infezione ai quali può essere sottoposta una rete aziendale tramite i servizi cloud ed hanno scoperto ampie falle, vulnerabilità e rischi di primaria grandezza per quanto riguarda la vita aziendale.

Qual è la soluzione, dunque? Probabilmente non esiste un parere che possa mettere d’accordo tutti. Piuttosto, un “giusto mezzo” tra la possibilità di sfruttare i vantaggi e le opportunità che derivano dalle nuove tecnologie da un lato e dall’altro la prudenza che dovrebbe spingere a muoversi con consapevolezza e a costruire delle policy e dei sistemi di governance che consentano di minimizzare i rischi di sicurezza, perlomeno in ambito aziendale. Insomma, un po’ di buon senso di sicuro non dovrebbe guastare.